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L’incontro con il mondo della cooperazione sociale ed il Commissario straordinario al Comune di Ragusa è previsto per giovedì prossimo. Un incontro utile per definire le future strategie di programmazione per i Servizi sociali.

“Saremo presenti e propositivi – esordisce Aurelio Guccione, presidente del Consorzio “La Città Solidale” di Ragusa – ed apprezziamo il grande segnale di apertura che giunge dalla dottoressa Margherita Rizza. Il Commissario straordinario, infatti, ha il nostro più completo appoggio quando sottolinea la necessità di una riqualificazione della spesa per i servizi sociali e di una loro rinnovata programmazione. È importantissimo, infatti, che in questa fase siano state interpellate proprio le cooperative di tipo B. È un segnale positivo che apre ad un cambiamento epocale e nell’interesse di tutti. Non dimentichiamo l’emergenza che vivono le persone che stanno ancora manifestando in corso Italia e Piazza Poste, ma non dobbiamo per questo perdere di vista prospettive di più ampio respiro”.

“La Città Solidale”, dunque, proseguirà a sostenere i manifestanti fornendo loro i pasti caldi della cena, attraverso il catering di “Sprigioniamo sapori”.

 

Ma il Consorzio è soprattutto pronto a dare un sostegno all’Ente comunale in questa delicatissima fase.

“Le nostre cooperative – prosegue Guccione – dimostrano ogni giorno, sul campo, la loro professionalità ed il loro sapere garantire servizi di qualità al territorio ed alla gente. Sappiamo bene, ad esempio, cosa significhi l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e conosciamo a menadito le regole per una corretta progettazione per attingere ai fondi previsti dai bandi della Comunità europea. È questa, a nostro avviso, la strada maestra da perseguire per dare garanzie a chi ha veramente bisogno, ma senza gravare troppo sui bilanci dei Comuni. I tagli da parte del Governo centrale sono una dura realtà, ma non per questo la politica locale deve continuare a piangersi addosso o, peggio, ripetere gli errori del passato. Troppo spesso i servizi sociali, sganciati da ogni ipotesi di sviluppo economico, sono stati concepito solo come un facile serbatoio di voti dal quale attingere in occasione delle competizioni elettorali. Noi, invece, crediamo che da Ragusa potrebbe partire un modello concreto da esportare anche in altri Comuni. Un modello basato su una seria programmazione e su altrettanto serie professionalità”.