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“Il tempo dei sussidi come soluzione di ogni male è finito ed è fallito”.

Parte da questa considerazione l’analisi di Aurelio Guccione, presidente del Consorzio di cooperative “La Città solidale” di Ragusa.

“Abbiamo assistito e seguito con molto attenzione – prosegue Guccione – alla manifestazione dei cittadini indigenti dinanzi al Palazzo di Città. Un fatto che ci obbliga a riflettere e, soprattutto, a proporre delle soluzioni che siano sostenibili. I sussidi possono rappresentare, infatti, una strumento per tamponare un’emergenza, ma non sono affatto la soluzione. Chi può dare le migliori risposte è la cooperazione sociale di tipo B che permette l’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati”.

Un impegno che da solo, però, non è sufficiente.

 

“Spetta alla prossima Amministrazione Comunale – prosegue il presidente – mettere in campo politiche sociali inclusive e che consentano l’affidamento diretto dei servizi essenziali alle cooperative sociali. Un affido basato, soprattutto e dove possibile, sulla scelta degli utenti e non sulla volontà del politico di turno di favorire i soliti amici. Non a caso, infatti, l’obiettivo di noi cooperatori non tanto è quello di ridistribuire il reddito, quanto di dare a tutti l’opportunità di lavorare e, in tal modo, sentirsi parte di una comunità. Detto questo, ci dichiariamo vicini alle persone che manifestano in questi giorni e che sono pronte a volere dimostrare un reale impegno in ogni possibile lavoro che potrà loro essere proposto. Prendiamo le distanze, invece, da coloro i quali pensano di volere continuare ad essere dei semplici sussidiati”.

Al centro di tutto, dunque, resta lo sviluppo integrale della persona in una città che presta ascolto ed attenzione a chi ha bisogno, contribuendo a risolvere il problema.

“Parliamoci chiaro – conferma Aurelio Guccione – la politica ha sempre visto queste fasce sociali in difficoltà come un ottimo serbatoio di voti e di clientele. Lo ha fatto in passato ed il problema è tuttora esistente. Occorre un radicale cambio di mentalità nella politica. Affermo da mesi che si dovrebbero accorpare gli assessorati ai Servizi sociali con quello per lo Sviluppo economico. Le due cose, infatti, vanno di pari passo in una città sana e solidale. Per questo crediamo molto nell’attivazione di reti tra il mondo del profit e del no profit. Le aziende e gli Enti pubblici, infatti, potrebbero trarre vantaggio dall’esternalizzare le loro produzioni o i loro servizi affidandoli alla cooperazione sociale. Resta, infine, necessaria la capacità per i Comuni di integrare le risorse presenti nei vari piani di spesa e nei progetti per il mantenimento dei servizi che danno lavoro”.

In tale contesto, il Consorzio “La Città Solidale” si dichiara pronto a fornire ogni possibile sostegno all’Amministrazione comunale.

“Chiederemo in tempi brevissimi – conclude Aurelio Guccione – un appuntamento con il Commissario straordinario e con il Dirigente del Settore. Al nostro Consorzio aderiscono 24 cooperative sociali che possono fare la loro parte anche in questa occasione”. 

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