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E’ stato presentato ufficialmente questa mattina in sala Giunta a Palazzo dell’Aquila il primo seminario sull’economia sociale che si svolgerà il 2 e 3 dicembre nella sala convegni “Sacerdote Rollo” del centro direzionale della zona artigianale di Ragusa. Tema della due giorni di studi sarà: “Il ruolo dell’economia sociale nei processi occupazionali e di sviluppo sostenibile”. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Centro Europe Direct del Comune di Ragusa e con il coinvolgimento diretto del Coordinamento delle Politiche Comunitarie del Comune di Ragusa. Oltre al Comune di Ragusa hanno aderito la Provincia Regionale di Ragusa, la Diocesi di Ragusa, la Camera di Commercio, Confcooperative, il Consorzio Nazionale di cooperative sociali Gino Mattarelli e dell’Agenzia di Lavoro Sociale Mestieri. “Se vogliamo puntare allo sviluppo – spiega Giovanni Cosentini, vice sindaco ed assessore alle politiche comunitarie – dobbiamo farlo guardando all’Europa. In un contesto Europeo si trova il forziere economico e dei possibili processi di sviluppo anche per una realtà come la nostra. Ringrazio il consorzio “La città solidale” per avere proposto un seminario che mette al centro lo sviluppo sostenibile e la cooperazione sociale.

Solo in tale contesto, infatti, troviamo risposte finora adeguate per arginare la crisi economica e di valori. E’ nostra intenzione dare seguito a questa iniziativa insieme al Consorzio, ma anche alla Diocesi ed alla Provincia di Ragusa rendendo questo seminario un appuntamento annuale”. “Da questi due giorni di studio – afferma Aurelio Guccione, presidente de La Città solidale – scaturirà un laboratorio locale dell’economia sociale. Tengo a ringraziare fin d’ora i nostri compagni di viaggio che sono gli amici di Confcooperative, il Consorzio nazionale Gino Mattarelli ed il consorzio Mestieri. I nomi dei relatori sono tutti di livello nazionale anche se noi puntiamo a formulare domande e riflessioni utili al contesto locale. La coooperazione può davvero rappresentare molto per lo sviluppo sostenibile della nostra economia ma solo a patto che anche le nostre cooperative comprendano che non è possibile puntare alla sopravvivenza solo facendo affidamento sui finanziamenti pubblici. Noi dobbiamo lavorare in questi due giorni per capire cosa chiedere alla politica in vista della riformulazione dei piani di zona del Distretto 44. Faremo anche un confronto con le buone prassi attuate in paesi del nord Europa per programmare un welfare in linea con le esigenze attuali della popolazione. Cercheremo di consegnare nelle mani dei nostri politici tutte le questioni e le possibili soluzioni che ci sembrano essere diventate quanto mai urgenti”.