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Sono stati avviati nei giorni scorsi i laboratori protetti di dolceria previsti dal progetto “Perché no?”. L'azione progettuale è rivolta a 5 giovani a rischio di marginalità sociale, e si svolge presso il laboratorio produttivo Don Puglisi di Modica, gestito dalla omonima cooperativa. Nel corso dell'esperienza, che durerà fino a settembre 2012, i giovani avranno occasione di formarsi sulla produzione di dolci tipici della tradizione iblea, grazie al sostegno dei tecnici e dei tutor relazionali della cooperativa “Don Puglisi” e degli altri partner di progetto. Una azione concreta per favorire l’inserimento sociale dei ragazzi e dotarli, al contempo, di una professionalità utile per il loro futuro. Il Progetto “Perché No? Un percorso di inclusione sociale e lavorativo”, nasce con l’obiettivo di favorire l’inclusione lavorativa di persone immigrate e di giovani a rischio di marginalità sociale, rafforzandone le competenze, la consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità. “Perché no?” è finanziato dal Fondo Sociale Europeo ed è realizzato da un nutrito gruppo di partner con a capofila il Comune di Pozzallo.

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Sono ventidue i ragazzi di età compresa tra i 18 ed i 29 anni che iniziano il loro percorso di servizio civile volontario all’interno di due progetti attuati dal Consorzio “La Città Solidale di Ragusa”. Tredici di loro saranno impegnati con i minori, mentre i restanti nove in un progetto dedicato alla disabilità che verrà svolto nel comune di Vittoria. “Il servizio civile – spiega Aurelio Guccione, presidente del Consorzio La Città Solidale – rappresenta un estremo gesto di civiltà ed un segno di evoluzione e di sviluppo sostenibile. Il Consorzio ha da sempre scommesso parte delle proprie attività su questa funzione civile e ben 4 dei nostri attuali impiegati hanno prima fatto con questa esperienza. Dal nostro punto di vista rappresenta anche un aspetto importante per affermare come l’economia sociale sia una via privilegiata per uscire dalla crisi. Avviare percorsi di servizio civile indica e definisce una società avanzata per un approccio positivo al walfere. Non si tratta di offrire un lavoro ai giovani, ma di dare loro l’opportunità di confrontarsi con il mondo della cooperazione.

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“Non può esserci futuro senza che si sviluppi un senso di partecipazione e condivisione tra tutti i protagonisti della società. Dunque è solo l’economia sociale ed etica che può indirizzarci verso un modello alternativo di sviluppo che sia sostenibile e reale”. Non ha dubbi Aurelio Guccione, presidente del Consorzio “La Città solidale”, nell’aprire i lavori del primo seminario "Il ruolo dell'economia sociale nei processi occupazionali e di sviluppo sostenibile". Un appuntamento che ha richiamato nella sala convegni “Sacerdote Rollo” del centro direzionale della zona artigianale di Ragusa relatori di respiro nazionale e protagonisti del tessuto sociale regionale e provinciali. L’incontro, moderato da Giovanni Cosentini, vice sindaco di Ragusa, ha fornito numerosi spunti di riflessione. “Il ruolo dell’economia sociale nella lotta alle vecchie e nuove povertà” è il tema trattato da Domenico Leggio, direttore della Caritas di Ragusa. “Sono molto preoccupato – ha spiegato Leggio – perché le nuove povertà toccano sempre di più i giovani che perdono sempre più la fiducia nelle Istituzioni e nel loro stesso futuro.

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È stata una intensa lezione del professore Achille Tagliaferri, del dipartimento Pace e stili di vita delle Acli e collaboratore nella stesura dei piani di zona del comune di Roma, a chiudere il primo seminario sull’economia sociale organizzato dalla Consorzio “La Città Solidale” di Ragusa. Una due giorni di riflessioni e proposte in collaborazione con il Comune e la Provincia di Ragusa, la Camera di Commercio, la Diocesi di Ragusa, il Consorzio CGM e Confcooperative. Tema dell’incontro di sabato mattina è stato “L’innovazione nella programmazione delle politiche socio - sanitarie in relazione ai nuovi bisogni dei cittadini ed il ruolo dell’economia sociale nei processi occupazionali e di sviluppo sostenibile”. “Il punto di partenza – ha spiegato Tagliaferri – è il territorio inteso come luogo lavorato dall’esperienza e dalla storia: punto di fecondazione tra natura e cultura. La programmazione sociale parte da questa consapevolezza per chiedersi e decidere cosa fare in e con un territorio. L’economia sociale deve costruire ipotesi di sviluppo in alternativa o continuità con ciò che si ha a disposizione. Come cooperatori sociali dobbiamo farci dono per riunire quello che altri hanno separato per fare di un territorio un’opera d’arte”.

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E’ stato presentato ufficialmente questa mattina in sala Giunta a Palazzo dell’Aquila il primo seminario sull’economia sociale che si svolgerà il 2 e 3 dicembre nella sala convegni “Sacerdote Rollo” del centro direzionale della zona artigianale di Ragusa. Tema della due giorni di studi sarà: “Il ruolo dell’economia sociale nei processi occupazionali e di sviluppo sostenibile”. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Centro Europe Direct del Comune di Ragusa e con il coinvolgimento diretto del Coordinamento delle Politiche Comunitarie del Comune di Ragusa. Oltre al Comune di Ragusa hanno aderito la Provincia Regionale di Ragusa, la Diocesi di Ragusa, la Camera di Commercio, Confcooperative, il Consorzio Nazionale di cooperative sociali Gino Mattarelli e dell’Agenzia di Lavoro Sociale Mestieri. “Se vogliamo puntare allo sviluppo – spiega Giovanni Cosentini, vice sindaco ed assessore alle politiche comunitarie – dobbiamo farlo guardando all’Europa. In un contesto Europeo si trova il forziere economico e dei possibili processi di sviluppo anche per una realtà come la nostra. Ringrazio il consorzio “La città solidale” per avere proposto un seminario che mette al centro lo sviluppo sostenibile e la cooperazione sociale.

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